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Fabrizio Pocci, classe 1974, nato sotto il segno dei pesci, puro e onesto sognatore. Esordisce nel 2015 con l’EP “Il migliore dei mondi” (Vrec) prodotto da Enrico Greppi (Erriquez), voce della Bandabardò e affettuoso mentore di Fabrizio. 

Artista polistrumentista, a tutto tondo ma senza vie di mezzo, dà vita all’album “Una vita (quasi) normale” (Vrec/Audioglobe distribuzione) uscito nell’inverno del 2016, sempre sotto la produzione artistica di Greppi. Un disco onesto come lo sguardo di un bambino che non si sa spiegare perché gli aerei sanno volare e le grandi navi galleggiano sul mare mentre sotto i pesci non affogano mai; un ritmo incalzante che spazia tra diversi generi musicali (rock, ska, reggae, pop) ma che al contempo lascia spazio alle parole e a quelle riflessioni che, per quanto semplici in apparenza, sono quelle che riempiono la nostra vita quasi normale.

Accompagnato dalla sua band, il Laboratorio, composta da Marco Franci (chitarra) e Alessandro Ferri (basso), ha avuto collaborazioni artistiche molto importanti, come quella con Finaz (chitarra di “In fondo è facile”) e Bobo Rondelli che ha partecipato alla riedizione di “E ci sei tu” (contenuta già nel primo EP) ed è stato compagno di viaggio di Fabrizio durante la tournée canadese e americana. Ultimo, ma sicuramente non per ordine di importanza, Erriquez, che ha partecipato anche al video del singolo “Le stagioni di una vita”, contenuto nel primo EP e presente nuovamente come bonus track nel disco. 

Ha calcato prestigiosi palchi (Pistoia Blues, Beat Festival, Suoni di Marca, Effetto Venezia, The Cage…) da solo, con vari artisti (Niccolò Fabi, Max Gazzè, Daniele Silvestri), in duo, in trio, in quintetto… “non si sa mai cosa aspettarsi da lui” -come dice Greppi-“ma sei sicuro che non ti deluderà”.